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Non tutti gli europei si rassegnano ad essere niente.
Dominique Venner
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Der Blutharsch / Varunna / Foresta di Ferro - 30 aprile 2005 - San Michele (Brescia)
Operazione Vittoriale - Memento Audere Semper
"Cum Lenitate Asperitas"
Da sempre abbiamo guardato all'attività di Aldo Chimenti con profondo rispetto. A testimonianza di ciò rammentiamo l'intervista pubblicata nel
terzo numero di OC e l'incipit dell'articolo Better dead than red? Poi, nei nostri conversari, qui ad OC, abbiamo sempre ricordato con apprezzamento il costante impegno, l'indefessa presenza e, in particolar modo, la qualità degli articoli e delle interviste del noto giornalista.
Abbiamo soprattutto lodato il suo approccio, sottile e profondo: prospettiva che ha portato in luce una (ma, si badi bene, non l'unica) congruente chiave interpretativa di quello che ormai ci piace denominare Ur-folk.
Ora, Aldo Chimenti è venuto a farci visita e ha lasciato un bel dono. Ha deciso, infatti, di riservare per le pagine di OC un suo evocativo articolo. Benvenuto Aldo!
Gardone Riviera dista oltre 300 Km da Torino, così quel sabato del 30 aprile decidemmo di metterci in viaggio di buon'ora, volevamo gustarci tutti i
preliminari, gli annessi e i connessi di una gita-concerto nella Cittadella di Gabriele D'Annunzio, evento più unico che raro, oltremodo incentivato dall'opportunità
di visitare il giorno seguente le meraviglie del Vittoriale degli Italiani, un must da onorare almeno una volta nella vita, fantastico! Non appena prendemmo posto nel dehor
dell'albergo intorno a mezzogiorno ci arrivò la notizia via cellulare dell'annullamento del festival in seguito ad un articolo apparso a tutta pagina sul Corriere Della Sera
del 30 aprile col titolo Al Vittoriale il "rock nazi"(!). Immenso fu il nostro stupore misto a disappunto nell'apprendere che la mano lunga della censura era intervenuta
per impedire lo svolgimento di una innocua manifestazione artistico-musicale come questa. Misteri della democrazia. Decidemmo comunque di restare rispettando il programma del
nostro breve soggiorno lacustre seppur menomato nella sua sostanza di un appuntamento atteso da diversi mesi, già compromesso dalla cancellazione della performance
originaria dei Death In June (note le polemiche) cui sarebbero subentrati gli Ain Soph (degni sostituti) vicino ai gruppi confermati in cartellone Der Blutharsch, Varunna e
Foresta di Ferro. Avrebbero dovuto esibirsi in forma acustica nell'auditorium del Vittoriale, dietro le insegne del motto dannunziano Memento Audere Semper preso a
prestito per titolare l'evento. Dopo un giro panoramico attraverso i fieri cipressi e gli antichi borghi che costeggiano il lago di Garda raggiungemmo, già a pomeriggio
inoltrato, il piazzale antistante l'ingresso della Cittadella. Fu lì che incontrammo gli organizzatori del concerto Flavio e Vinz insieme ad alcuni componenti dei gruppi
tra cui il Depla, Albin Julius e la sua bella Marthynna. Grandi assenti gli Ain Soph che, avvisati a metà strada, preferirono fare retromarcia. Con l'amaro in bocca ci
confermarono l'accaduto e ci invitarono alla cena prevista per le 21 nel ristorante dell'hotel dove i musicisti avevano preso alloggio. Se non altro avremmo trascorso una serata
tra amici. E così fu. Quando arrivammo la sala era già affollata e molta gente stava ancora affluendo all'interno del locale. Giusto il tempo di una cena frugale,
due chiacchiere e qualche brindisi prima che il buon Vinz annunciasse ufficialmente che i Der Blutharsch avrebbero improvvisato un concertino informale nei locali del ristorante,
notizia che diede subito un'altra piega all'atmosfera della serata. Per l'occasione il gruppo austriaco vedeva in line-up Jörg alla chitarra e una violinista di professione,
l'enigmatico Novo Homo alle percussioni, Marthynna al canto e l'ineffabile Albin alle prese con un delizioso harmonium artigianale azionato da un mantice a mano.
Ci hanno regalato un concerto da leccarsi i baffi, un set elettroacustico bello carico e al massimo del conviviale, eccitante sin dalle prime battute di "Time Is Thee Enemy",
tema proposto in più versioni differenti in mezzo ad altri brani noti come "Vaterland" e "Many Enemies Bring Much Honour". Bravissimi! Seguì un breve e sanguigno
intervento combat-folk di Varunna (con Tairy degli Ait! ai ritmi) e Marco Deplano/Foresta Di Ferro il quale diede il meglio di sé in "Periferie", il suo nuovo cavallo di
battaglia tratto dallo split su Hau Ruck! "Millenni". Un plauso particolare a Varunna per il suo formidabile stile anthemico. E poi il gran finale coi Der Blutharsch
all'insegna della goliardia più fresca e sincera: hanno infilato una dionisiaca, sfolgorante rivisitazione di "Baltikum", il loro omaggio agli Ain Soph che tutti noi
abbiamo salutato in un canto corale. Un'esperienza indimenticabile. Non bisogna poi tacere sulla correttezza di tutti quanti, nessuno escluso. In segno di ringraziamento Albin
ci omaggiò personalmente di una copia del suo nuovo 7" pitturato che in circostanze normali sarebbe stato messo in vendita. Mentre Vinz, esprimendo le sue scuse, mise a
disposizione il merchandising della Hau Ruck!/SPQR (e non solo) a chiunque avesse preferito il rimborso del biglietto in dischi! Dulcis in fundo dalle mani di Flavio arrivò
il dono promesso, la bella compilation esclusiva "Memento Audere Semper". Da restare senza parole. L'onestà intellettuale e il senso dell'onore di questi ragazzi meritavano
di essere raccontati insieme al ricordo di una vacanza quanto mai generosa e ricca di sorprese, forse già entrata nella leggenda.
Le piccole gioie della vita sono anche queste.
A. Chimenti